– BIBLIOGRAFIA

– BIBLIOGRAFIA 2017

 

 

* Alexander Lowen

Onorare il corpo, La nascita della Bioenergetica nell’autobiografia del suo fondatore

Ed. Xenia, 2011

L’intima, illuminante storia narrata in prima persona di uno degli psichiatri più acclamati a livello internazionale e un innovatore nel campo della psicoterapia. Con genuinità ed eccezionale candore, Alexander Lowen condivide con noi il percorso di nascita dell’Analisi Bioenergetica. “Se aveste la volontà di accettare la realtà della vita, vivreste più a lungo. A me ha permesso di raggiungere i 93 anni di età. Sono stato cresciuto dando valore alla mente e all’intelletto, non al corpo. Favorire il predominio della mente andava contro la mia natura. Curare la separazione tra la mia mente e il mio corpo è quindi stata la grande sfida della mia vita. Nei sessanta anni in cui ho praticato la psicoterapia ho imparato che la strada per la salute emotiva passa attraverso il corpo. Lo scopo implicito dell’Analisi Bioenergetica è sempre stato quello di guarire la separazione tra corpo e mente.

* Thich Nhat Hanh

Il Dono del Silenzio, Ed. Bis, 2013

“Proteggi la tua mente dal rumore per poter udire il magnifico suono della vita”.

Viviamo alla continua ricerca della felicità, e nella corsa senza sosta per raggiungerla non ci accorgiamo delle straordinarie meraviglie di cui è già ricco il mondo attorno a noi. Ogni giorno, ogni ora, ogni istante la bellezza ci chiama, ma raramente ci poniamo in ascolto. Perché per avvertire la sua voce e poterle rispondere è necessaria una condizione divenuta rara: il silenzio. In questo piccolo libro prezioso, il monaco buddhista Thich Nhat Hanh ci mostra il percorso da intraprendere per superare la gabbia di rumore che ci circonda privandoci della libertà, e ci indica un sentiero di pace tra i luoghi più confusi e caotici della nostra mente. Il dono del silenzio ci permette così di ristabilire, dentro di noi, quell’ordine e quella serenità in grado di farci guardare in profondo ciò che ci circonda, per comprendere chi siamo realmente e cosa davvero vogliamo dalla nostra vita.

* Matthieu Ricard

Il Gusto di Essere Altruisti, Ed. Sperling & Kupfer, 2015

In un’epoca di sfide come la nostra, una delle maggiori difficoltà sta nel riuscire a conciliare gli imperativi di economia, ricerca della felicità e rispetto dell’ambiente. Imperativi che corrispondono rispettivamente al breve, medio e lungo periodo e cui si sovrappongono tre diversi tipi di interessi: i nostri, quelli di chi ci è vicino e quelli di tutti gli esseri viventi. Monaco buddista da quasi quarant’anni, Matthieu Ricard utilizza la sua duplice formazione in discipline scientifiche e filosofiche occidentali e in quelle contemplative e meditative orientali per dimostrarci che, nell’era della globalizzazione, l’altruismo non è un pensiero utopico, ma una necessità, e che una vera attitudine altruista può avere un dirompente effetto positivo sulle nostre vite a livello individuale e, di conseguenza, sull’intera società. L’appello di Ricard, ripreso dai principali economisti e pensatori, tra cui Amartya Sen e Joseph Stiglitz, è il frutto di anni di ricerche, esperienza, osservazione e riflessione. Un’opera che unisce filosofia, psicologia, neuroscienze, economia, ecologia, per invitarci a conoscere meglio noi stessi e a prendere coscienza della situazione in cui versa l’umanità e dei problemi del mondo che abitiamo.

* Matthieu Ricard, Christophe André, Alexandre Jollien

Tre Amici in Cerca di Saggezza, Ed. SuperBeat, 2016

Un filosofo, uno psichiatra e un monaco buddhista – tre voci diverse, tre uomini che di solito si avventurano su strade che all’apparenza non coincidono affatto – si sono riuniti per tentare di rispondere alle domande che ogni essere umano si pone sulla propria condotta di vita, sulla propria maniera di dare un senso all’esistenza. Quali sono le nostre aspirazioni più profonde? Come fare in modo che il nostro mal di vivere non si accresca oltre misura? Come vivere con gli altri? Come sviluppare la nostra attitudine al bene e all’altruismo? Come diventare più liberi? Su ognuno di questi argomenti, e su molti altri ancora, i tre hanno discusso delle loro esperienze, dei loro sforzi e delle lezioni apprese lungo la loro ricerca e il loro cammino. Il risultato è questo trattato di saggezza a tre voci, un libro limpido e luminoso, fatto di punti di vista differenti che convergono sul compito essenziale dell’esistenza. Un libro per apprendere il mestiere di vivere.

* Irvin D. Yalom (I libri di I. Yalom, psichiatra e psicoterapeuta, sia i saggi che i romanzi, oltre a essere una lettura molto piacevole, costituiscono una fonte utilissima di conoscenza sulla complessità della psiche umana e i suoi malesseri, sull’arte della psicoterapia, e su come attraverso una relazione terapeutica fondata sull’ascolto amorevole, l’empatia, la gentilezza e il rispetto, sia possibile aiutare le persone a intraprendere un cammino di profonda trasformazione. Sono molti consigliati per chi opera nel campo delle relazioni di aiuto.)

Guarire d’Amore, Storie di Psicoterapia, Ed. Raffaello Cortina, 2015

Un uomo che non riesce a controllare i suoi impulsi sessuali; una donna ossessionata da un amore divorante, finito ormai da otto anni; un brillante scienziato che si convince di essere un impostore; una ragazza che rivela un’insospettata doppia personalità; un uomo d’affari che non trova il coraggio di liberarsi di un pacco di lettere ingiallite… Sono i protagonisti delle storie di psicoterapia in cui Irvin Yalom ha condensato le sue esperienze e riflessioni sulle radici profonde del disagio esistenziale: pagine appassionate e brillanti, ricche di emozioni e di idee, sempre illuminate da una sorprendente sincerità. L’esperienza terapeutica vi appare come una specie di avventura, e analista e paziente sono raffigurati come compagni di viaggio: la guarigione del paziente deve indurre il terapeuta a mettere in gioco tutte le sue carte senza barare.

* Irvin D. Yalom,

Creature di un Giorno,  Ed. Neri Pozza, 2015

Mai come in questo libro la scrittura di Yalom rivela la sua componente più nascosta, quella terapeutica, e permette al lettore di guardare negli occhi le due questioni fondamentali dell’esistenza: come vivere una vita piena e come conciliarsi con l’inevitabile prospettiva di abbandonarla. L’autore di “Le lacrime di Nietzsche”, e di altre importanti opere di narrativa, presenta in queste pagine la grande esperienza accumulata in più di cinquant’anni di pratica psicanalitica, e con onestà intellettuale ci pone dinanzi a una serie di casi in cui, assieme ai suoi pazienti, ha affrontato il problema della perdita, dell’invecchiamento, della malattia e della solitudine. In pagine pervase da una grande umanità, con garbo e tuttavia con la precisione propria dell’analista.

* Irvin D. Yalom

Il Senso della Vita, Ed. Neri Pozza, 2016

«Ascoltate i vostri pazienti; lasciate che siano loro a insegnare a voi. Per diventare saggi dovete rimanere studenti». Queste parole di John Whitehorn, suo mentore negli anni giovanili trascorsi al Johns Hopkins Hospital di Baltimora, sono risuonate a lungo nella mente di Irvin D. Yalom. Ne ha, però, pienamente afferrato la verità soltanto quando, nel corso degli anni, si è imbattuto in alcuni casi clinici che si sono mostrati più rivelatori per lui – l’analista, il medico – che per il paziente in cura.

Le sei storie contenute in questo volume narrano di questa scoperta. Selezionando queste sei storie tra le tante affiorate nei suoi cinquant’anni di pratica analitica, Yalom conduce il lettore lungo i sentieri delle emozioni umane, così come si rivelano nell’affascinante e complessa relazione tra paziente e psichiatra. E, attraverso una scrittura capace di affrontare con levità i temi del lutto, del dolore e della perdita, ma anche quelli del coraggio, della guarigione e dell’autoconsapevolezza, tesse i labirintici fili della coscienza in un arazzo commovente e solenne.

* Irvin D. Yalom

Sul Lettino di Freud, Romanzo, Ed. Neri Pozza, 2015

Sul lettino di Freud è la storia di Seymour Trotter, Ernest Lask e Marshal Streider, tre psicoterapeuti che, in virtù della sorte connessa alla loro professione, si trovano a condividere trionfi e fallimenti, fatti e misfatti, onori e infamie della loro pratica terapeutica.

* Pema Chödrön

Vivi nella Bellezza, Ed. URRA, 2013

1. Non arrecare danno, 2. Prendersi cura degli altri, 3. Accettare il mondo così come è.

Questi Tre Impegni sono gli ingredienti essenziali della ricetta per la vera felicità.
Viviamo in tempi difficili. A volte la vita sembra un fiume turbolento e impetuoso che minaccia di sommergerci e distruggere il mondo. Perché allora non dovremmo aggrapparci alla certezza della riva, ai nostri schemi consueti e alle nostre abitudini? Come ci insegna Pema Chödrön, quell’attaccamento basato sulla paura ci impedisce di fare l’esperienza molto più soddisfacente del sentirci pienamente vivi. Di vivere nella bellezza, appunto. Gli insegnamenti presentati in questo libro ci forniscono un patrimonio di saggezza per imparare a entrare nel fiume nel modo giusto, restando pienamente e coraggiosamente presenti anche nei momenti più duri e nelle situazioni più impegnative. Una volta appreso a farlo, dopo aver abbandonato i nostri schemi protettivi, cominceremo non solo a vedere quanto sia meglio vivere in questo modo, ma anche ad accorgerci di andare incontro agli altri con naturalezza ed efficacia, prendendocene cura e aiutandoli.

* Pema Chödrön

Senza Via di Scampo, Ed. Ubaldini, 1995

Nutrire la gentilezza amorevole, maitri, verso se stessi non significa sbarazzarsi di qualcosa. Maitri significa che, dopo tutti questi anni, possiamo ancora permetterci di essere mezzi matti; possiamo ancora essere arrabbiati, timidi, gelosi, o sentirci del tutto indegni. Il punto non è sforzarsi di cambiare se stessi. La pratica della meditazione non consiste nel cercare di gettare via se stessi per sostituirsi con qualcosa di meglio. Vuol dire invece fare amicizia con la persona che già si è. L’oggetto della pratica siete voi, sono io, chiunque siamo qui e ora, ed esattamente come siamo. È questo il nostro campo di indagine, che studiamo e ci prepariamo a conoscere con profonda curiosità e interesse… Quindi, venite come siete. Il trucco consiste nell’essere disposti ad aprirvi a ciò che siete, a essere pienamente consapevoli di ciò che siete. Una delle scoperte più importanti della meditazione consiste nell’accorgersi di come continuamente si sfugga dal momento presente, si eviti di essere qui, di essere come sì è. Ciò non deve essere considerato un problema, ma l’importante è prenderne coscienza.

* Pema Chödrön

Se il mondo ti crolla addosso, Ed. Feltrinelli, 2012

A tutti noi capita di attraversare periodi in cui il mondo sembra crollarci addosso e cospirare contro la nostra serenità. Proprio in quei momenti, ci insegna Pema Chödrön, possiamo trovare la nostra natura più vera e, accettando i nostri limiti, rinascere come fenici dalle ceneri di ciò che credevamo di temere. “Quando ci manca la terra sotto i piedi e non riusciamo a trovare nulla a cui aggrapparci soffriamo molto. Potrebbe anche sembrare romantico come concetto, ma quando la verità ci inchioda, soffriamo eccome. Ci guardiamo allo specchio del bagno, ed eccoci lì, con i nostri brufoli, la nostra faccia che invecchia, la nostra mancanza di gentilezza, la nostra aggressività e la nostra timidezza – tutta quella roba lì. Ed è qui che entra in ballo la tenerezza. Quando tutto traballa e nulla funziona, potremmo renderci conto che siamo sull’orlo di qualcosa. Potremmo renderci conto di essere in un posto molto vulnerabile e tenero, e che la tenerezza può prendere direzioni diverse. Possiamo chiuderci e fare gli offesi, oppure possiamo cercare di sfiorare questa qualità che palpita. C’è senz’altro qualcosa di tenero e palpitante nel sentirsi mancare la terra sotto i piedi. È una specie di prova, di cui i guerrieri spirituali hanno bisogno per risvegliare i loro cuori.

* Charlotte Joko Beck

Zen Quotidiano, Amore e Lavoro, Ed. Ubaldini, 1991

Un libro eccellente per avvicinarsi allo Zen. Lo Zen, come appare chiaramente dall’insegnamento di C. Joko Beck, sta proprio nel calarsi fino in fondo nella vita ordinaria, quotidiana, fatta di rapporti sociali e affettivi, di pannolini da cambiare, di avanzamenti nella carriera, di ipoteche sulla casa: di tutte quelle cose insomma che riteniamo troppo banali e per nulla spirituali e illuminanti. I dialoghi qui raccolti, trascrizioni di discorsi non formali tenuti in occasione dei ritiri intensivi di meditazione, mettono in luce il vero obiettivo della pratica: imparare a vivere ogni momento così com’è, a esperirlo fisicamente, visceralmente, senza filtrarlo attraverso i preconcetti e i condizionamenti della mente, perché solo allora, svanito l’io, ci appare la meraviglia della vita quotidiana in tutta la sua splendida semplicità. È tutto qui, è questa l’illuminazione? Sì, se ricordiamo l’antico principio ch’an del wu-shih, ‘nulla di speciale’, e se crediamo in una pratica non dualista che investa la totalità della vita.

* Charlotte Joko Beck

Niente di speciale, Vivere lo Zen, Ed. Ubaldini

Vivere lo Zen non è nulla di speciale: solo la vita così com’è, senza più i sogni e le fantasie con i quali cerchiamo ininterrottamente di rimandare l’incontro con il qui, l’ora, il questo. Vogliamo proteggerci dalla realtà, ma voler fuggire dall’esperienza presente, dall’ordinarietà della vita, ci impedisce di vivere davvero e ci imprigiona in una trappola di frustrazioni. Questo libro ci offre l’opportunità di partecipare a un week-end in un centro zen e di ascoltare i dialoghi di Joko Beck con i suoi studenti per risolvere il koan più pressante: quello della nostra vita.

* Dalai Lama, Jon Kabat-Zinn, Richard J. Davidson

La Meditazione come Medicina, Oscar Mondadori, 2015

Il Dalai Lama incontra grandi scienziati, per esplorare insieme le potenzialità della mente umana.

Cosa succede al nostro cervello quando meditiamo? La meditazione può avere un vero effetto terapeutico? E in quali casi? Per rispondere a questi quesiti una delle maggiori autorità spirituali mondiali, Sua Santità il Dalai Lama e un eminente neuroscienziato, Jon Kabat-Zinn, si sono incontrati in occasione del XIII Mind and Life Dialogue; il risultato delle loro conversazioni, a cui hanno partecipato altre eminenti personalità in campo religioso e scientifico, è in questo libro: un resoconto di come le antiche tecniche meditative tibetane possano unirsi ai risultati delle più avanzate ricerche sul cervello nel campo dello stress. Le loro parole tracciano un’affascinante descrizione dell’enorme potenziale della mente umana, in grado, se ben allenata, di guarire se stessa, e del suo ruolo nel generare un benessere psicofisico globale.

* Clarissa Pinkola Estés

Forte è la Donna, Ed. Frassinelli, 2011

Viviamo in un mondo terribile e terribilmente bello, troppo spesso avvilito dal disprezzo di anime arroganti, eppure così pieno di grazia che basta la volontà per trovare la forza capace di guidarci.” Così inizia il nuovo libro di Clarissa Pinkola Estés. Dopo aver stimolato, attraverso racconti, fiabe, miti, il risveglio della Donna Selvaggia, questa straordinaria psicologa junghiana ci guida alla scoperta di un altro aspetto della psiche femminile: la nostra forza spirituale. In tutti i miti, le religioni e le culture ancestrali, infatti, la tradizione vuole al centro l’antica Grande Madre benedicente e compassionevole che accetta e supera la sfida di affrontare il mondo. Così com’è: terribile e terribilmente bello.

* Carla Stroppa

Il Doppio Sguardo di Sophia, Ed. Moretti &Vitali, 2016

L’eterno femminino, come Goethe lo ha rappresentato nel suo Faust, si manifesta in una forza intrinseca dell’anima femminile che spinge la coscienza umana verso il compimento delle sue potenzialità naturali, spirituali e di conoscenza superiore. Eva, Elena, Maria e Sophia sono le figure che la tradizione pagana, cristiana e gnostica ci ha consegnato per rappresentare la fenomenologia di questo percorso interiore nelle sue fasi interne. L’autrice, psicanalista junghiana, attraverso un rabdomantico inoltrarsi nella conoscenza, che si avvale della messa a fuoco continua di temi psicologici, simboli e topos letterari sempre relati all’esperienza clinica e alla riflessione esistenziale, considera le fasi dell’eterno femminino quale continuum di esperienza e di conoscenza essenziali, sia per la donna che per l’uomo moderni, troppo identificati con l’Io eroico maschile, teso a superare i limiti umani in un costante delirio di onnipotenza che esclude dal suo orizzonte la morte e la fragilità. Sophia è la potenzialità dell’anima iniziata alla dimensione transpersonale della psiche: è la visione dell’intero, riguarda entrambi i generi e in entrambi può essere presente o assente. Rappresenta la speranza di compimento del processo individuativo.