Testimonianza di G.P.

Lo straordinario potere del respiro.
Testimonianza su una seduta di Rebirthing Transpersonale

Ho iniziato questo percorso in un momento della mia vita in cui mi sentivo come in mezzo al guado: avevo lasciato un lavoro che non mi dava più alcuna soddisfazione, sentivo che dovevo operare dei cambiamenti importanti dentro e fuori di me. Una profonda inquietudine mi spingeva verso la ricerca di un nuovo senso da dare alla mia vita, dovevo tornare indietro, ricomporre pezzi, comprendere scelte fatte, e procedere verso una strada, la mia strada, che intuivo esistesse per me, ne sentivo la chiamata e dovevo rispondere. Mi ero messa in cammino.
Le sedute di Rebirthing Transpersonale, il respiro e anche tutto ciò che apprendevo su una nuova visione possibile della realtà, del nostro funzionamento, sulla coscienza e la sua evoluzione, sul lasciar andare liberatorio dei condizionamenti del passato … tutto questo mi stava trasformando, anche perché questi erano temi che mi avevano sempre interessato, ma che per varie vicende della mia vita avevo messo da parte.
Ho scelto di raccontare qui questa specifica seduta per il senso di gratitudine che provo, perché è stata particolarmente intensa, bella e significativa per me e perché, forse più di altre, testimonia il potere straordinario della respirazione e mostra come sia possibile accedere alle infinite dimensioni che esistono dentro di noi. Spero che questa condivisione possa essere utile a quanti la leggeranno.
Comincio a respirare. Ci sono pensieri che mi infastidiscono, girano nella mia testa, dicono: “oggi non succede niente, oggi non succede niente, non stai respirando bene…”. Cerco di non ascoltarli, inspiro, espiro…
Comincio a sentire l’energia che si muove, nei piedi, nelle gambe, nelle mani. Respiro, respiro. Qualcosa si muove nella pancia, nell’addome, è lì che si concentra l’energia. Comincia il pianto. Ho già pianto tanto altre volte. Oggi un pianto disperato, violento, non so perché. Poi questa ondata passa. L’energia ora si concentra dal cuore alla sommità della testa. E poi un’energia enorme nelle mani, più forte che mai. Appoggio una mano sul cuore e l’altra sulla fronte. Sprofondo in una calma estatica, vedo una bellissima luce pulsante, colori. Quanto dura? Il tempo non esiste quando si respira, il tempo si contrae o si dilata a suo piacimento.
Sto lottando da qualche minuto per non andare in bagno (confermo che la respirazione stimola la diuresi). Non voglio andare, non voglio interrompere. Però devo andare. Mi gira un po’ la testa mentre mi muovo verso il bagno. Mi accompagna la persona che mi segue nelle sedute. Torno, ho il desiderio di riprendere, ma credo che sia ormai tardi che la seduta si stia avviando alla sua conclusione. Comunque riprendo. Ed è come se non avessi interrotto niente. Sento scoppiarmi dentro una gioia enorme e rido e piango di una felicità che non ha nome, che sgorga da dentro di me, ma si espande al di fuori. Avevo già provato una emozione simile, ma mai così intensa e travolgente.
Pensavo che questa fosse l’ultima fase della seduta, come un dono che mi avrebbe accompagnato nei giorni seguenti… Non sapevo ancora che l’energia non aveva esaurito il suo viaggio e che ci sarebbe stata un’esperienza inaspettata e misteriosa. Riprende il pianto disperato, sento emergere nello stesso tempo la comprensione che tutto è molto più semplice, che non c’è da preoccuparsi, che “io” nel passato ho reso difficile la mia vita, che posso semplicemente vivere accettando quello che la vita mi porta momento per momento. Basta lotta, non voglio più lottare. Sono libera, posso fare delle scelte, la vita non è solo sofferenza e perdita, tradimento e disillusione, quella visione pessimistica, tragica della realtà è un lascito ereditario che viene dalla mia famiglia, da mio padre. Non è mia, non sono io… E allora è stato il momento della gratitudine, verso i maestri, verso tutte le persone che mi hanno aiutato, ma anche verso la mia famiglia, verso i miei antenati, verso la mia storia, verso tutti coloro con cui sono entrata in contatto nel bene e nel male, verso la vita e, non ultimo, verso la persona che mi accompagna con amorevolezza e professionalità. Una grande benefica commozione e compassione mi pervadono.
Ed poi tutto cambia…
Respiro e comincio a sentire un blocco in mezzo al petto, un dolore forte nel cuore. Fa male, molto male. Il corpo si contrae e le mani si irrigidiscono per quella che chiamano “tetania”. Mi lamento e da quel lamento all’improvviso si apre una cateratta di dolore dimenticato, sepolto dentro di me. Mio Dio, è impressionante quello che mi succede. Dal mio corpo, dal mio cuore prorompe un lamento straziante, una grande sofferenza che scuote il corpo con grida primitive. (Sto vivendo tutto questo, ma sono anche presente, e so che sto vivendo e insieme osservando un’esperienza sorprendente). Mi rannicchio e mi chiedo chi sia quell’essere che sta soffrendo in questo modo… la vedo o meglio la sento… è una donna primitiva, preistorica, ancora vicina alla sua origine animale che sfoga il suo dolore insopportabile. Mi viene in mente Lucy, l’australopiteco. La mia accompagnatrice mi incoraggia, mi asciuga le lacrime, sussurra di accettare quello che il respiro sta facendo emergere, quel vissuto doloroso. C’è una caverna, un fuoco, degli uomini preistorici, hanno un piccolo bambino, un neonato, lo tengono per i piedi. Temo che lo vogliano uccidere. Afferro un cuscino, lo stringo e piango straziata: “Il mio bambino, mi hanno portato via il mio bambino”. Dentro di me si è aperto un abisso di vissuti antichissimi. Ma non sono io questa donna, eppure sono io. Io non ho perso nessun bambino, eppure sono io, perché quello strazio prorompe da me, dal mio corpo, dal mio cuore. E’ un’esperienza potentissima. Mi sento strana, come sdoppiata. Poi, poco a poco la seduta termina. Rilassamento, pace.
Non posso fare a meno di interrogarmi su ciò che è successo. Ne parliamo E’ una vita passata? E’ un ricordo filogenetico, una piccola particella dell’inconscio collettivo dell’umanità che ci portiamo dentro? Poi esploreremo con la dottoressa le possibili interpretazioni di questo vissuto. Perché l’ho rivissuto, qual è il messaggio… Parleremo delle tante altre esperienze simili che avvengono nelle sedute esperienziali con la respirazione, i libri di Grof sugli stati ampliati di coscienza, gli insegnamenti del buddhismo tibetano, dell’induismo, quel fenomeno chiamato “doppia coscienza” di cui parlano i neuroscienziati. Ma un conto è conoscere l’esistenza di queste esperienze, visioni e teorie, un conto è vivere in prima persona una tale regressione… Penso alla mia vita, al non avere avuto figli,,, Ho bisogno di camminare, di rielaborare dentro di me quello che ho vissuto. Per quanti millenni mi sono portata dentro questa ferita inscritta nelle mie cellule, o in quella memoria sottile di cui l’energia pranica può essere veicolo e di cui parlano le tradizioni orientali? Come ha influito sulla mia vita attuale? Come ha condizionato le mie scelte? Sono triste e sono felice. Triste perché ancora dentro di me ci sono echi del dolore di quella donna, felice perché so che si è sciolto dentro di me un blocco antico di dolore che era necessario rivisitare e lasciar andare. Sento infatti come un alleggerimento, la percezione sottile di uno spazio più ampio dentro di me, un vento primaverile di rinnovamento…
Meraviglioso respiro, meraviglioso Rebirthing Transpersonale: oltre tutte le razionalizzazioni e spiegazioni che forse alla fine non sono così importanti, c’è solo il sentire che siamo più vivi, più liberi, più noi stessi, più consapevoli e presenti e che se è attraverso il nostro corpo e la nostra mente di oggi che tutto si manifesta, scopriamo senza ombra di dubbio che non siamo solo il corpo e la mente, siamo profondi e vasti come l’intero Cosmo.