Milano 15 marzo 2012
Quando siamo dominati dallo stato mentale del
nostro bambino siamo anche inclini all’assuefazione.
Questo bambino, proprio come farebbe qualsiasi
bambino, vuole un’immediata gratificazione e se non
siamo capaci di osservare e di prendere distanza
dalle nostre emozioni e paure, cercheremo di
aggrapparci a qualcosa che possa darci sollievo.
Spesso si tratta di assuefazioni croniche e non siamo
nemmeno consapevoli della loro presenza o di cosa
le guidi. Ma se potessimo avere una comprensione
di quanto terrorizzato è il bambino emozionale dentro
di noi, avremmo forse più compassione per le nostre
assuefazioni, soprattutto considerando che tutti ne
abbiamo.
Infine, quando siamo nello stato mentale del bambino,
speriamo magicamente che arrivi la persona giusta
a liberarci da ogni nostra paura e dal nostro dolore,
speriamo di venire liberati dalla solitudine e da
tutto ciò che ci affligge. Cerchiamo di cambiare
amici e amanti in ciò che vorremmo che fossero,
oppure andiamo da qualcun altro, sperando che
questi soddisferà finalmente le nostre aspettative. In
entrambi i casi non dovremo sentire il dolore della
solitudine quando ci deluderanno Il nostro bambino
emozionale non può vedere le cose così come sono
perché le idealizza: ha bisogno di sentire che le
persone e la vita sono in un certo modo, per sentirsi
al sicuro e mettere ordine nel proprio mondo interiore.
Quello che fa è semplicemente immaginarsi che le
cose sono così come vuole che siano, mette certe
persone su un piedistallo e vive nella speranza e
nell’illusione. Krishnananda