Milano 05 giugno 2011

Quando siamo dominati dallo stato mentale del nostro bambino siamo anche inclini all’assuefazione. Questo bambino, proprio come farebbe qualsiasi bambino, vuole un’immediata gratificazione e se non siamo capaci di osservare e di prendere distanza dalle nostre emozioni e paure, cercheremo di aggrapparci a qualcosa che possa darci sollievo. Spesso si tratta di assuefazioni croniche e non siamo nemmeno consapevoli della loro presenza o di cosa le guidi. Ma se potessimo avere una comprensione di quanto terrorizzato è il bambino emozionale dentro di noi, avremmo forse più compassione per le nostre assuefazioni, soprattutto considerando che tutti ne abbiamo.

Infine, quando siamo nello stato mentale del bambino, speriamo magicamente che arrivi la persona giusta a liberarci da ogni nostra paura e dal nostro dolore, speriamo di venire liberati dalla solitudine e da tutto ciò che ci affligge. Cerchiamo di cambiare amici e amanti in ciò che vorremmo che fossero, oppure andiamo da qualcun altro, sperando che questi soddisferà finalmente le nostre aspettative. In entrambi i casi non dovremo sentire il dolore della solitudine quando ci deluderanno Il nostro bambino emozionale non può vedere le cose così come sono perché le idealizza: ha bisogno di sentire che le persone e la vita sono in un certo modo, per sentirsi al sicuro e mettere ordine nel proprio mondo interiore. Quello che fa è semplicemente immaginarsi che le cose sono così come vuole che siano, mette certe persone su un piedistallo e vive nella speranza e nell’illusione. Krishnananda