Milano 07 ottobre 2010
La nostra cultura non insegna un atteggiamento comprensivo verso la paura, impariamo invece a rinnegarla e ad andare avanti stringendo i denti. Lottiamo per presentare un’immagine che convinca, sia gli altri sia noi stessi, che le nostre paure non esistono, vergognandoci di averle. Oppure ci giudichiamo e ci affliggiamo a causa loro. Ma se non abbiamo un rapporto di benevola accettazione con le nostre paure, non lo abbiamo neanche con la nostra sensibilità. E se non c’è apertura nel modo in cui affrontiamo le nostre paure non svilupperemo mai una sana relazione con il nostro potere. Consideriamo abitualmente il potere non come accettazione, ma come assenza di paura e, a causa di questo condizionamento negativo rispetto alla paura, impariamo a vergognarci della nostra sensibilità e della nostra vulnerabilità anziché apprezzarne la bellezza, e il nostro potere diventa aggressivo anziché centrato. (Krishnananda)