Milano 05 febbraio 2010
Dallo spazio della compassione, mi prendo cura della parte bambina di me che vuole esplorare, sperimentare e riuscire in tutte le situazioni in cui non ho avuto alcun sostegno, in tutte quelle aree che non ho mai esplorato perché non ho avuto nessuno al mio fianco che mi aiutasse ad attraversare le zone paurose, difficili, dolorose. Invece di diventare sempre più “piccolo” e limitato non appena chiudo mente e cuore a tutto quello che credo mi minacci o che mi spaventa, il mio mondo diventa sempre più grande, non appena accolgo con consapevolezza e aiuto quella parte bambina di me ad andare avanti nella vita con fiducia, curando e sanando le antiche ferite. La “parte bambina di me” è anche la parte spontanea, creativa, entusiasta, avventurosa e coraggiosa, la parte che era presente prima che tali qualità venissero offuscate dalla mancanza di quel riconoscimento amorevole della nostra identità e del nostro valore che nell’infanzia, più ancora del cibo e delle cure materiali, ci è indispensabile per vivere in modo significativo la nostra vita e sviluppare al meglio le nostre potenzialità.